Dizionario Corografico dell'Italia

Il libro "Dizionario Corografico dell'Italia", scritto da Amato Amati e pubblicato a Milano nel 1868, descrive Bisignano come un mandamento della provincia di Calabria Citeriore, circondario di Cosenza. Il comune di Bisignano, situato su una collina chiamata "La Motta", ha una popolazione di 4104 abitanti (censimento del 1862). Il territorio è noto per la sua fertilità, in particolare per la produzione di vino, lino e cereali. La città è sede di una diocesi e si trova a 33 chilometri da Cosenza.
Gli scrittori calabresi considerano Bisignano una città molto antica. Durante il periodo normanno, fu posseduta da un ricco barone di nome Pietro Riva, che fu catturato dal normanno Roberto. Per ottenere la sua libertà, Pietro Riva dovette pagare un riscatto considerevole, il che portò Roberto ad essere soprannominato "Viscardo" o "Astuto".
Il dizionario cita anche alcuni dei nomi storici di Bisignano, tra cui Besidias, Bescia, Beretrum e Besidianum.
BISIGNANO. - Mandamento nel Napoletano, provincia di Calabria Citeriore, circondario di Cosenza.
Consta del solo comune omonimo.
BISIGNANO (Besidias, Bescia, Beretrum, Besidianum). - Comune nel Napoletano, provincia di Calabria Citeriore, circondario di Cosenza, mandamento di Bisignano.
Ha una popolazione, secondo l'ultimo censimento (1862), di 4104 abitanti (1924 maschi e 2180 femmine).
La sua guardia nazionale consta di 2 compagnie con 285 militi attivi e 32 di riserva: totale 317 militi.
Gli elettori politici sono inscritti nelle liste elettorali del collegio di Corigliano; nel 1863 erano 85.
L'ufficio postale è a Cosenza.
Pel dazio consumo è comune di quinta classe.
È sede di una giudicatura di mandamento dipendente dal tribunale di circondario di Cosenza.
Il suo territorio è fertilissimo, massime in vini, lini e cereali: nei boschi si fa abbondante caccia, e nei fiumi Crati e Moccone copiosa pesca.
Il capoluogo è una città vescovile, situata sul colle detto la Motta fra il 34° 36' di longitudine e il 39° 45' di latitudine, a levante dal mar Tirreno, a borea dal mar Jonio e da Cosenza, dalla quale dista 33 chilometri.
Questo paese è ritenuto antichissimo dagli scrittori calabresi.
Al tempo dei Normanni fu posseduto da un ricchissimo barone chiamato Pietro Riva, che, fatto prigioniero dal normanno Roberto, dovette pagare forti somme onde riavere la libertà. Da questo fatto vuolsi che Roberto acquistasse il nome di Viscardo od Astuto.
Bibliografia
- Amato Amati, Dizionario Corografico dell'Italia, Milano, Vallardi, 1868