Vocabolario del dialetto calabrese (casalino-apriglianese)

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Vocabolario del dialetto calabrese (casalino-apriglianese)

Luigi Accattatis, Vocabolario del dialetto calabrese (casalino-apriglianese), Castrovillari, 1895

Il "Vocabolario del dialetto calabrese (casalino-apriglianese)" è un'opera lessicografica fondamentale compilata dal letterato, storico e lessicografo italiano Luigi Accattatis (Cosenza, 1838 – Bianchi, 1916). Pubblicato a Castrovillari in due parti tra il 1895 e il 1897, rappresenta uno dei primi e più significativi tentativi di documentare sistematicamente una specifica varietà dialettale della Calabria.

Il vocabolario si articola in due parti principali:

- Parte Prima: Calabro - Italiana (pubblicata nel 1895): Questa sezione presenta i lemmi del dialetto di Casali del Manco (in particolare la varietà "casalino") e Aprigliano, con la relativa traduzione e spiegazione in italiano. Accattatis si concentrò su questi dialetti specifici, data la loro vicinanza e la sua profonda conoscenza del territorio.

- Parte Seconda: Italiano - Calabra (pubblicata nel 1897): La seconda parte offre un repertorio inverso, dall'italiano ai corrispettivi dialettali, utile per la comprensione e la produzione nella variante locale.

L'opera non si limita a una semplice traslitterazione di termini, ma include anche:

Definizioni dettagliate: spesso arricchite da esempi d'uso e frasi idiomatiche.

Riferimenti a usanze e folclore: il vocabolario diventa così anche uno strumento per la conoscenza delle tradizioni locali.

Note etimologiche: sebbene non sempre con il rigore della moderna linguistica, Accattatis tentò di risalire all'origine dei termini.

Informazioni di carattere storico e geografico: occasionalmente, i lemmi sono contestualizzati con riferimenti a luoghi o eventi.

Importanza e Retaggio

Il "Vocabolario del dialetto calabrese (casalino-apriglianese)" di Luigi Accattatis è considerato un'opera pionieristica e di fondamentale importanza per diversi motivi:

Documentazione linguistica: Ha permesso di registrare e preservare una porzione significativa del lessico di una specifica area dialettale calabrese, in un'epoca in cui molti dialetti iniziavano a subire l'influenza della lingua nazionale.

Contributo alla dialettologia: È un esempio precoce di studio lessicografico che ha aperto la strada a ricerche future sui dialetti calabresi e del Sud Italia. Sebbene successivamente sarebbero stati pubblicati lavori più ampi e con metodologie più avanzate (come il Nuovo Dizionario Dialettale della Calabria di Gerhard Rohlfs), l'opera di Accattatis rimane un punto di riferimento storico.

Valore etnografico: Oltre al puro aspetto linguistico, il vocabolario offre uno spaccato delle tradizioni, dei mestieri e della vita quotidiana dei territori di Casali del Manco e Aprigliano alla fine del XIX secolo.

L'opera è stata oggetto di ristampe nel corso del tempo, a testimonianza del suo duraturo valore per gli studiosi di dialettologia, gli etnografi e chiunque sia interessato alla cultura calabrese.

Edizioni principali

Accattatis, Luigi, Vocabolario del dialetto calabrese (casalino-apriglianese). Parte Prima. Calabro - Italiana, Castrovillari, dai Tipi di F. Patitucci, 1895.

Accattatis, Luigi, Vocabolario del dialetto calabrese (casalino-apriglianese). Parte Seconda. Italiano - Calabra, Castrovillari, dai Tipi di F. Patitucci, 1897.

Bisignanu e Visignanu, geogr. Bisignano, già C. 1. M. nel Circ. di Cosenza, ora Com. di 4388 ab. Mand. di Acri . Ha l'uff. tel. e l'uff. post. con vettura dalla propria Staz. É paese antichissimo, che vuolsi fondato da Ascanel, pronipote di Noè. Fu città greca e al tempo della Repubblica romana si chiamò Besidie, poscia Beretra e da ultimo Bisignano . Tito Livio la enumera fra le citta Brezie di prima riga, che passarono ad Annibale e poscia ritornarono al dominio dei Romani come la Lucania. Abbonda di granaglie, vini, olii e legumi. Sul monte, a mezzo del paese, giace il suo antichissimo castello, che sorvive alle lotte tra i Romani e i Cartaginesi, e a quelle posteriori degli Angioini ed Aragonesi. È diviso in sette quartieri bellamente edificati su sette circostanti colline. E Vescovado antichissimo, ed ha una cattedrale insigne, dedicata alla Vergine Assunta in Cielo. Patria di Frate Umile da Bisignano, morto nel 1637 in fama di santità, e di Ascanio Ferrari, Giov. Maria Aquilani, Giulio Cesare Martini ed altri antichi uomini di lettere. Fu feudo dei principi Sanseverino.