Memorie istorico-critiche intorno alla vita e alle opere di Monsignore Fra Paolo Piromalli

Il libro "Memorie istorico-critiche intorno alla vita e alle opere di Monsignore Fra Paolo Piromalli" inizia con una disamina geografica e storica della città di Bisignano, in Calabria.
L'autore, Michelangelo Macrì, attinge a diverse fonti autorevoli per tracciare un quadro completo delle origini e dell'evoluzione del nome della città. Secondo Strabone, Bisignano, anticamente chiamata Besidia, era una città antichissima fondata dagli Ausoni. Il nome latino Besidia sarebbe poi mutato in Besidianum con l'aggiunta di una "i" e la trasformazione della "d" in "c" da parte dei Romani. Questa evoluzione linguistica si riscontra anche in altri toponimi, come Temsa che diventa Temesa e Medma che diventa Medama. L'autore cita poi il Quattromani, che nelle sue note a Strabone critica Pietro Bembo per aver utilizzato il nome volgare Bisinianum nelle sue opere storiche. A supporto di questa tesi, l'autore riporta che lo stesso Bembo nel suo libro "Hist. Ven." menziona solamente il "principe dei Bissiniani". Il giurista francese Doujat, nella sua nota al libro di Tito Livio, identifica Bisignano con Besidianum, menzionata da Antonino, e con Besidiae, citata da Livio. Anche il geografo Baudrand descrive Bisignano (Besidiae) come una città piuttosto coltivata, con una circonferenza di 2 miglia, circondata da altissime montagne. Nonostante le diverse interpretazioni e le possibili controversie, la tradizione erudita ha sempre identificato Bisignano con l'antica città di Besidiae.
L'autore conclude questa parte introduttiva affermando che, pur non essendoci prove certe, questa identificazione è ampiamente accettata dagli studiosi.
(a) Il Barrio, lo Strabone di Calabria, così al Lib. V cap. 6 descrive Bisignano: Post Acram vero Seplemtrionem versus m. p. octo Besidia , Besidianum vulgus appellat , civitas vetustissima est , Bescia olim dicta ab Ausoniis condita , ut ait Stephanus , a Romanis interposito i et c in d mutato Besidia , ut Temsa Temesa , et Medma Medama. Sertorio Quattromani nelle note a tal luogo dice, che Pietro Bembo in sais historiis vulgari nomine abutitur , ac Bisinianum appellat. Quidam Germanus Baletram (non già Beretro, come taluno corrottamente dice) olim dictam contendit ; sed longe errat gentium. Il Card. Bembo nel L. III, p. volt. 63 Hist. Ven. edil. Lutet. 1551 fa soltanto motto Bissinianorum principis. Il celebre Gio. Doujat nella nota 8 del L. 30 , cap. 29 di Tito Livio p. 588. Paris 1679 , dice la nostra Città esser dessa il Besidianum d'Antonino corrispondente a Besidiae di Livio; ed il Baudrand to. I. Geogr. p. 161 denomjoa Besidiae , Bisignan Gallis , quasi Bisidianum ... estque satis culta , et circuitus 2. mill. pass. sed montibus altissimis undique vallatur. A buon conto dagli Eruditi credettesi sempre, esser Bisignano la detta Città liviana , benchè probari certoo non videmus al dire dellazione il dì 15 Dicembre dell'anno stesso 1664. Il venerabile Prelato comechè pieno di anni e d'acciacchi contratti in tanti climi diversi a conto del suo lungo ministero e apostolato , pur tuttavia obbedisce a'comandamenti del Sommo Gerarca successor di s. Pietro. Or dall'archivio vescovile di Bisignano ritraggo che nel » colloquio capitolare » quivi tenuto addì 12 di Marzo del 1665 furon destinat.
- Michelangelo Macrì, Memorie istorico-critiche intorno alla vita e alle opere di Monsignore Fra Paolo Piromalli, Napoli, 1824